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Cos’è il BIM (Building Information Modeling)
Il BIM (acronimo di building information modeling o in italiano un modello di informazioni della costruzione creata) è una metodologia di lavoro che, se usata da un professionista, permette di programmare, realizzare e gestire i modelli creati. Questo avviene con l’aiuto di informazioni riguardanti l’intero ciclo di vita dell’edificio. Per esempio, avviene per tutte le manutenzioni che dovranno essere effettuate a 10 anni dalla messa in piedi della costruzione.
Le origini della terminologia BIM
La prima persona a utilizzare questa terminologia fu Jerry Laiserin agli inizi del 2000. Laiserin è un analista che basa le sue ricerche sulle nuove tecnologie utilizzabili nel settore edile. Prese spunto da un’altra frase per coniare il termine di Building Information Modeling al quale, però, veniva attribuito un significato diverso a seconda dell’utilizzatore.
Come dicevamo, fonda le sue radici un po’ più indietro nel tempo, infatti partì tutto dal termine di Building Product Model (stava ad indicare un modello di informazioni), nonostante la definizione sia simile, il passaggio da “Model” a “Modelling” negli anni Novanta cambiò il significato attribuitogli. Con la terminologia Building Information Modeling, la cui traduzione resta la stessa del precedente termine, si simboleggia anche la condivisione di informazioni tra più soggetti per la realizzazione del progetto finale.
Come viene utilizzata questa tecnologia in architettura
Come anticipato, il BIM non è un programma di progettazione. Tuttavia, è una tecnologia che, se applicata a software BIM, permette di sfruttare tutte le sue potenzialità per l’analisi dell’intera struttura. L’intero processo comincia con la creazione di un modello virtuale (o modello 3d) del progetto. In questo modo chiunque può vederlo e analizzarlo. Sarà poi stesso il programma che abiliterà questi sistemi per l’avvio degli studi strutturali. Non sono in tanti i programmi in grado di supportare questa tecnologia BIM e, tra i più famosi ci sono:
- ArchiCAD programma sviluppato a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta dalla casa produttrice di software Graphisoft che integra questo sistema BIM, non facendogli però esprimere tutte le sue potenzialità.
- Altro programma utilizzato in ambito edile per quanto riguarda la progettazione è Revit. Questo programma è il solo che riesce ad integrare tutte le funzioni della tecnologia BIM. Si tratta di un programma sviluppato dalla software house Autodesk (casa produttrice di programmi del calibro di AutoCAD 2D e 3D e 3D Studio Max). Il legame venutosi a creare tra i tre programmi di Autodesk ha permesso una più rapida diffusione del programma Revit che, attualmente, è ritenuto il miglior programma per la realizzazione di progetti BIM in architettura.
Seguendo un corso revit professionale come quello di MAC Formazione avrai modi di capirne bene il suo utilizzo, clicca qui per maggiori dettagli sul corso. Tuttavia, il suo funzionamento è molto semplice. Infatti, il progettista dopo aver realizzato il modello digitale dell’edificio potrà visualizzare i dati di suo interesse dell’intero progetto architettonico e per l’intera vita dell’abitazione.
A chi è destinato l’utilizzo di questa tecnologia
Sono diversi i soggetti che si devono occupare della realizzazione del progetto BIM, o per meglio dire, che collaborano per la realizzazione di un progetto del genere:
architetti, ingegneri, strutturisti e impiantisti (che ne giovano, il primo con l’aggiunta immediata dei vari calcoli strutturali riguardanti i materiali da costruzione, le fondamenta, i pilastri dell’abitazione, finestre, vetri ecc… Il secondo può analizzare tutti gli impianti presenti nell’abitazione nella sua interezza) e i costruttori (chi si occupa dell’effettiva realizzazione dell’edificio).
Questi sono solo alcuni dei soggetti che beneficiano dall’uso della tecnologia BIM, con analisi che possono essere effettuate anche in tempo reale e sulle modifiche apportate al progetto da uno di questi professionisti.
I vantaggi dell’usare la tecnologia BIM
La metodologia BIM porta con sé diversi vantaggi che qualsiasi soggetto che lavora nel settore delle costruzioni può sfruttare a suo piacimento.
Il primo vantaggio è dato dal fatto che il progettista, aggiungendo più informazioni riguardo i materiali utilizzati, otterrà delle analisi anche sotto forma di documento computo metrico con l’inserimento dei costi per la costruzione dell’edificio, ma non solo. Infatti, può essere visionato anche un dato importante come i costi della manutenzione e quando queste ultime devono essere effettuate.
Tutto ciò comporterà una riduzione delle tempistiche e dei costi.
Questa metodologia riduce anche gli errori dati da dimenticanze del progettista. Questo perché ogni modifica apportata verrà assegnata anche su tutte le altre viste disponibili per il progetto.
Infine, l’utilizzo di software BIM e di questa tecnologia, permettono di creare progetti con una facilità che i programmi CAD non possono garantire, sviluppando anche i il 3D in modo fotorealistico e con il relativo rendering.
Il suo utilizzo nel mondo
I primi a introdurre questa tecnologia furono gli Stati Uniti nei primi del 2000. Per ogni gara di appalto, da quegli anni a oggi, è infatti richiesto l’uso di modelli BIM per verificare la presenza di requisiti fondamentali come gli spazi occupati, l’area degli edifici e gli indici di efficienza.
Il secondo Stato ad adottare questa tecnologia fu il Regno Unito. Infatti, con la National BIM Library (una libreria gratuita di oggetti) costituirono uno standard per la costruzione di edifici nel Regno Unito.
In Europa i Paesi che per primi adottarono questa tecnologia furono i Paesi nordici come la Finlandia e la Norvegia.
Inoltre, in Paesi come la Francia e la Germania, i governi dal 2010 iniziarono a spingere maggiormente l’utilizzo di questi modelli.
In linea generale in tutta Europa con la direttiva 2014/24 EU è stato spinto, così come per gli Stati Uniti, l’uso di modelli BIM per appalti pubblici, con investimenti e progetti finanziati dall’Unione Europea per l’uso di BIM.
La tecnologia BIM in Italia
In Italia si è sempre riscontrata una certa arretratezza in campo edile per quanto riguarda le innovazioni. Infatti, una tecnologia come il BIM che negli altri Paesi si iniziò a diffondere nei primi anni del 2000, in Italia ha iniziato a essere diffusa soltanto a partire dal 2019 grazie al decreto del Ministero delle Infrastrutture del 2017 che ha reso obbligatorio l’utilizzo di software BIM per gare di appalto con costi superiori a € 100.000.000 (cento milioni di euro). Per questo dato è prevista una drastica diminuzione già a partire dal 2025, con l’obbligatorietà dell’utilizzo di questa tecnologia per gare di appalto a partire da € 1.000.000 (un milione di euro).
Nonostante la sua massima utilità sia data in campo pubblico, con misurazioni e informazioni che rendono più semplice capire quali e quanti costi comporterà la realizzazione e la manutenzione dell’edificio, si inizia a parlare anche di un suo eventuale utilizzo in campo privato. Insomma, stiamo prendendo parte ad una delle più grandi rivoluzioni nel campo della progettazione edile degli ultimi anni.